QUO VADIS?LANGHE E MONFERRATO

ORGANIZZATORI: Diocesi di Acqui in collaborazione con Comune di Acqui Terme PATROCINIO: Ministero della Cultura e Regione Piemonte PARTNER: Impressioni Grafiche, L’Ancora, Associazione Musei Ecclesiastici Italiani, Progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana e The Landscape I Like. LUOGO: Palazzo Vescovile, Piazza Duomo 9, Acqui Terme PERIODO DI APERTURA: 9 Luglio – 18 Settembre 2022 ORARI DI APERTURA: Sabato e Domenica dalle 9-12, 15-19
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QUO VADIS? Langhe e Monferrato

La mostra fotografica “QUO VADIS?” ha l’obbiettivo di intraprendere un viaggio introspettivo nell’incredibile panorama offerto dalla varietà del patrimonio storico architettonico e culturale della Diocesi di Acqui, che si estende tra il Piemonte e la Liguria. Un percorso che si snoda nel suggestivo paesaggio di Langhe e Monferrato, volto alla scoperta di un patrimonio immenso tutto da scoprire. 

Questo lavoro in costante evoluzione, nasce in modo spontaneo nel 2015 e non vuole essere un punto di arrivo bensì di partenza. Il Patrimonio della Diocesi di Acqui infatti è vastissimo, conta più di 125 parrocchie e un incredibile numero di edifici religiosi sparsi su un territorio di oltre 1750 km2. Quest’opera mi auguro possa essere d’innesco ad un processo virtuoso volto a divulgare lo splendore di questo sconfinato patrimonio.

In “Quo Vadis?” le immagini narrano degli edifici religiosi, che spaziano dalle architetture romaniche a quelle gotiche, da quelle tardo rinascimentali a quelle settecentesche.

Attraverso alla narrazione visiva si ha la possibilità di passare dalla Cattedrale di Acqui Terme a piccole e antiche Cappelle, le quali rappresentano autentiche perle immerse nel paesaggio rurale. 

Un paesaggio co-protagonista quindi, capace di raccontare quel dialogo di rispetto tra uomo e natura. 

Una serie nata nella convinzione che la Fotografia possa essere  uno stimolo molto importante per far crescere l’amore per il territorio in cui vivo, accrescendo la bellezza nell’immaginario collettivo. Un vero e proprio augurio affinché Amore e Bellezza vengano accolti come compagni in questo viaggio di scoperta. Due elementi intimamente connessi da quel fondamento definito Inutilità, uniche cose a tratti ritenute superflue solo perché viviamo in una società che percepisce solamente l’utile, ormai. 

É necessario quindi rallentare e scoprire di questo territorio ogni cenno di bellezza, affinché si possa tornare ad apprezzare le sue impalpabili sfumature di meraviglia.

 
testo critico

LUCE CHE INCIDE

A cura di Carlo Dottor

Disseminate nel paesaggio, nei borghi, nel cuore delle città, resistono al tempo, case di Colui che il tempo ha creato. La loro presenza definisce un paesaggio, l’identità di un luogo a cui spesso hanno dato il nome. Chiave di volta dello spazio in cui si riconoscono le nostre comunità, le chiese sono un riferimento essenziale del sentimento di appartenenza. Per secoli la loro funzione è stata chiara e importante: spazio dello spirito, dell’incontro con l’Eterno, del momento sacro delle feste, anche le più profane. Luogo in cui la comunità si forma nella fede e si ritrova nei suoi riti; luogo che consente a ciascuno nel raccoglimento, nella preghiera, di dire la propria gioia e il proprio dolore, di chiedere quello che altrove non è possibile chiedere. Casa sempre aperta e vicina, dove si può entrare lasciando fuori le distinzioni, gli status che tanto pesano sull’esistenza dei più, perché c’è sempre bisogno di sperare, credere che la vita non sia solo quella che la realtà quotidiana impone. Questo è il cemento che tiene insieme le loro pietre, raccolte e scelte senza contare, rese belle con la cura dovuta alla casa di tutti perché casa di Dio.

Le guardiamo oggi nel loro silenzio che tradisce solitudine, sopportare i lunghi giorni in cui solo la luce vi entra. Dall’abside il mattino, dal rosone sul finire del giorno, a scandire il ricordo che “portare luce” è la loro vera missione. E della luce diventano catalizzatore quando, emergendo nel paesaggio, si rivelano come punto focale di un orizzonte che unisce il tempo della storia allo spazio del territorio, trasformandolo.

Se capiamo perché la storia ce le consegna disseminate così numerose, cerchiamo di capire anche perché il ciclo storico che le ha viste nascere e vivere sembra concluso. Chi infatti oggi ne ricomincerebbe la costruzione, chi andrebbe ad erigere una cappella su un bric, una chiesa in un piccolo borgo? Ma se le vedessimo oggi come l’archeologia non ancora sepolta di un passato che comincia ad essere remoto, il loro destino sarebbe segnato. Perché non ci sarà sforzo sufficiente di conservazione se manca lo strato di vita reale a cementarne le pietre.

Per questo è importante riconoscere la loro natura che, oltre a quella di edificio religioso, è anche quella di “patrimonio”. Un’eredità di autentici capolavori d’arte, la cui preziosità non è solo quella intrinseca nel manufatto, architettura e decorazioni interne, ma soprattutto l’armonia con il contesto in cui si fondono. Non solo il loro inserimento sul territorio non è mai casuale, ma diventa un riferimento saliente che caratterizza un paesaggio. È importante riconoscere la parte immateriale di questo patrimonio unitario perché rappresenta la continuità di una cultura, di una civiltà che si trasmette grazie alla capacità di pensarsi durevole.

Un paesaggio non antropizzato è una dimensione della natura, ma il nostro Paese ha sviluppato soprattutto una cultura di paesaggio abitato, frutto di una storia millenaria, la cui bellezza sta nel rapporto tra la presenza dell’uomo e la natura in cui si integra. Saperlo vedere è il primo passo per assicurarne la continuità, ma è anche urgente parlare di rispetto e salvaguardia. 

In questa chiave va visto il lavoro di Manuel Cazzola. Oltre alle sue motivazioni personali, che sono comunque rilevanti perché rispondono a priorità esistenziali coerenti con l’amore per la sua terra, il lavoro di Manuel è importante perché propone una lettura del paesaggio che non è semplice contemplazione, ma è una dichiarazione di appartenenza, una volontà di continuità.

I luoghi che Manuel ci restituisce nulla hanno del semplice “prodotto per turisti”, ma suscitano il desiderio di andarci per provare la stessa emozione che ha provato lui. Perché il paesaggio nella luce che Manuel sa cogliere diventa realtà poetica che trasfigura una realtà oggettiva e restituisce sentimenti, sensazioni, una fonte di emozione per ciascuno. Questa luce si chiama “bellezza”.

Fotografia significa “luce che incide”: la luce come la usa Manuel incide già.

 
TESI DI LAUREA MAGISTRALE - INGEGNERIA EDILE - POLITECNICO DI TORINO

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Come è nata la passione per la fotografia

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Tutti i diritti sono riservati | © 2022 Manuel Cazzola | www.manuelcazzola.com
Promozione delle eccellenze eno-gastronomiche

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Nell’ambito del corso di comunicazione e marketing, mi occupo di graphic design e comunicazione visiva.

Il corso è a cura di ENAIP – Acqui Terme

Tutti i diritti sulle immagini sono riservati | © 2022 Manuel Cazzola | www.manuelcazzola.com

Una compagnia di artisti amanti della natura e della libertà portano i loro spettacoli fuori dai teatri, in mezzo alla gente.

Zaino in spalla realizzano tournée interamente a piedi, camminando da un paese all’altro.

Attorno a questa iniziativa vengono proposte tante attività tra cui laboratori di fotografia.

Seguici e vivili con noi. 

Robin

Dal 2019 in collaborazione con il Consorzio per la tutela della Roccaverano d.o.p. sostengo con la fotografia Rob-In il progetto che promuove i prodotti eno-gastromici d’eccellenza che gravitano attorno al celebre formaggio: la Roccaverano d.o.p.

Lasciati guidare dal pettirosso alla scoperta
delle eccellenze del territorio.

 

Tutti i diritti sulle immagini sono riservati | © 2022 Manuel Cazzola | www.manuelcazzola.com

Talk About è un format nato grazie ad una serata organizzata da  A.F.A. Associazione fotografica Alessandrina nella quale ho avuto la possibilità di parlare dei miei progetti fotografici agli iscritti del circolo. 

Ho pensato così di rivolgermi a tutti i Circoli Fotografici che lo desiderano, per offrire una serata nella quale con un racconto per immagini narrerò dei miei sette anni trascorsi a rincorrere la bellezza su e giù per le colline di Langhe e Monferrato.

 
Esiste altrove quello stesso concetto di bellezza?

Condividerò con voi la mia esperienza.

puntini

Mi piacerebbe sostenere attraverso alla fotografia iniziative volte alla promozione del Territorio di Langhe e Monferrato. 

Contattami e parlami dei tuoi progetti.

Molto più di una fotografia.

manuel cazzola

Alla ricerca della bellezza racconto le mie e le tue emozioni